Di fronte alla prospettiva ormai conclamata di una terza ondata e all’impossibilità di realizzare appieno il valore aggiunto dell’evento garantendo la sicurezza dei partecipanti e dei partner l’organizzazione ha scelto il senso di responsabilità del rinvio alla prossima stagione

Cosa dire se non… l’imponderabile è successo. Se a metà gennaio chiedevamo ai rivenditori specializzati e agli appassionati di sci alpinismo di pazientare, rimandando l’evento a marzo, ora la situazione ci costringe a rinunciare. E purtroppo è una decisione obbligata. 

Siamo stati “resilienti”, siamo stati elastici al punto tale da smontare e rimontare pezzo per pezzo l’evento, di DPCM in DPCM, per creare una formula che potesse essere in linea con le disposizioni normative in materia di salute pubblica e al contempo in grado di soddisfare i partecipanti, negozianti e pubblico finale, e le aziende partecipanti. 

Abbiamo insomma creduto fino in fondo che un settore come quello del tempo libero invernale meritasse la possibilità di incontrarsi e di guardare al futuro con fiducia, ideando soluzioni nuove e facendo squadra e incontrare i praticanti offrendo loro la possibilità di testare le novità prodotto. La tendenza di fine febbraio/inizio marzo dell’evoluzione della pandemia pareva andare verso una lieve normalizzazione, ma l’esplosione del problema delle varianti più aggressive e l’attuale clima di sfiducia verso le prossime settimane, con intere provincie e paesi collocati nella cosiddetta “zona arancione rafforzata” e i proclami di oramai imminente (presunta) “terza ondata” non ci lasciano altra scelta che quella di annullare l’appuntamento del 10-13 marzo. 

Nell’organizzazione dell’evento il nostro focus è sempre stato quello della sicurezza dei partecipanti e dei rappresentanti delle aziende: per realizzare la possibilità di un incontro di persona privo di rischi abbiamo vagliato tutte le alternative, dal predisporre un servizio di tamponi ad hoc per tutti al focalizzarci, per la parte business, unicamente su incontri singoli in showroom. 

Quello che ci è chiaro però è che non siamo disposti a stravolgere totalmente quelle che volevano essere le peculiarità dell’evento: il contatto personale, la possibilità per i marchi emergenti di presentarsi a una platea ampia, la possibilità di uan giornata aperta al consumatore finale e soprattutto l’opportunità di testare i prodotti sulla neve, non solo di scoprirli a uno stand o in digitale, come ci siamo ormai tutti abituati a fare. Ad oggi, questa opportunità, anche in virtù di ordinanze specifiche emanate di recente dalla prefettura di Sondrio e ora al vaglio di regione e ministeri, non è realizzabile. 

Siamo certi che lo sci alpinismo e l’escursionismo invernale crescerà e rappresenterà il volano per un rilancio dell’outdoor nella stagione fredda di cui beneficeranno tutti, aziende, rivenditori e praticanti. Gli Skimodays saranno con voi la prossima stagione per festeggiare questo successo e… speriamo, l’uscita dalla crisi Covid, durante la quale tanto poco il nostro settore e, in generale, il benessere psico fisco che l’ambiente naturale regala all’individuo sono stati tenuti in considerazione…

Tavola rotonda in streaming

Un punto fermo però rimane: la crisi Covid ha dimostrato alle stazioni sciistiche, agli amministratori locali e agli operatori turistici che il mondo dell’ outdoor invernale “lento” non può più essere ignorato. Che se le normative e le soluzioni legali sono farraginose, per non dire ferme, nel recepire i cambiamenti di gusto dei praticanti, la realtà dei fatti è sempre più rapida e preme per l’urgenza di trovare una via per avvicinare tanti futuri nuovi praticanti alle discipline dello sci alpinismo o delle ciaspole, facendo in un ambiente relativamente più protetto, all’interno egli ski resort. Una forma di sinergia, non di convivenza, con le stazioni turistiche invernali votate alla monocoltura dello sci alpino va dunque trovata. Ecco allora una tavola rotonda (a metà marzo, data da definire), che coinvolgerà i rappresentanti di Bormio, della regione e porterà contributi da molte altre realtà sparse per l’arco alpino, per discutere su: “Skimo-park: soluzioni e servizi per lo sci alpinismo nella stazioni montane”.

Invitiamo dunque tutti i nostri lettori a seguire questo appuntamento su un tema che sarà la chiave di volta per lo sviluppo di una cultura dell’outdoor invernale degna dell’unico paese europeo che abbraccia l’intero arco alpino.

Infine, ringraziamo tutti coloro che già quest’anno, e nonostante il precedente rinvio hanno mostrato il loro apprezzamento per l’iniziativa. Chi registrandosi per partecipare (tantissimi per una prima edizione!) e chi, impossibilito a farlo, ci ha comunque confermato a parole la necessità di un appuntamento così per il mercato italiano e l’interesse a esserci alle future edizione. Grazie davvero! 

Ci vediamo il prossimo inverno.